CIMRM Supplement - Tauroctony. Valdarno / Cavriglia, Italy.

In March 1974 two children playing in a construction yard in Cavriglia spotted a shaped stone, which turned out to be a damaged tauroctony.

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Accadde di marzo del 1974. Un marzo freddo, che non impedì però a due ragazzi di Cavriglia, Gianni Grotti e Mauro Ferrucci, di afferrare un carretto a sterzo in legno e di giocare lungo un cantiere di un'abitazione alle spalle della Pieve di San Giovanni, vicino ad un campo di olivi. Tra una corsa e l'altra, all'improvviso, videro spuntare da un mucchio di terra nei pressi del cantiere un sasso bianco, troppo bianco per essere una pietra naturale. Si avvicinarono e capirono che non si trattava di un macigno qualunque, ma di una statua mozzata. Raffigurava un uomo a cavallo di un toro nell'atto di pugnalare la bestia al collo. Ma il pezzo era stato in parte distrutto e la scena non era ben riconoscibile. I due ragazzi presi dall'euforia afferrarono la statua, la caricarono sul carretto e la portarono a casa. Il padre di uno di loro, stupito per la clamorosa scoperta, allertò i carabinieri, che si occuparono di far trasportare il pezzo presso il Museo Archeologico di Arezzo tramite la Sovrintendenza, per effettuare studi ed analisi approfondite. Da queste emerse che quella statua non era un pezzo qualunque, un abbellimento antico, un oggetto di decoro di un'epoca remota, ma la prova provata che Cavriglia era stata presumibilmente fondata dagli antichi romani, forse su un avamposto etrusco. Ora, per la prima volta, all'Auditorium del Museo Mine di Castelnuovo dei Sabbioni, l'opera fino alla fine 2017 sarà esposta, in modo da diffondere la storia del Dio, del suo ritrovamento e delle origini romane di Cavriglia e del Valdarno. L'inaugurazione sabato 27 maggio alle ore 11. It happened in March 1974. A cold March, which did not stop two children from Cavriglia, Gianni Grotti and Mauro Ferrucci, to grab a wooden steering wheel and play along a construction site behind San Pieve John, near an olive field.Between the rush and the other, suddenly, a white stone was visible from a pile of land near the yard, too white to be a natural stone. They approached and realized that it was not a boulder anyway, but a stitched statue. It was a man riding a bull in the act of stabbing the beast to his neck. But the piece had been partly destroyed and the scene was not well-known. The two boys taken with euphoria grabbed the statue, loaded it onto the cart and took it home. The father of one of them, amazed at the clamorous discovery, alerted the carabinieri, who took charge of carrying the piece to the Archaeological Museum of Arezzo through the Superintendence, to carry out detailed studies and analyzes. From these it emerged that that statue was not a piece, an antique embellishment, a decorative object of a remote era, but the proven evidence that Cavriglia was supposedly founded by the ancient Romans, perhaps on an Etruscan outpost. Now, for the first time, at the Auditorium of the Mine Museum in Castelnuovo dei Sabbioni, the opera until the end of 2017 will be exhibited, so as to spread the history of the God, his find and the Roman origins of Cavriglia and Valdarno. The inauguration will be held on Saturday May 27 at 11 am.

The twitter message:

"Mithra. Un dio orientale in Valdarno" Rinvenuto per caso da due bambini negli anni '70, oggi è l'oggetto di una mostra a Cavriglia."